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L’ICEBERG DI FREUD

Sigmund Freud ha rivoluzionato la nostra comprensione della mente umana con le sue teorie.

Tra i suoi numerosi contributi, uno dei più duraturi ed evocativi è la metafora dell’ “iceberg” della mente. Questa metafora, introdotta da Freud nell’opera "L'interpretazione dei sogni" (1899), fornisce un'accattivante rappresentazione visiva degli strati della psiche umana.


La metafora dell'iceberg è un modo semplice ma potente per concettualizzare la struttura della mente umana. Freud ha ipotizzato che la mente sia simile a un iceberg, con solo una piccola parte visibile sopra la superficie dell'acqua, mentre la stragrande maggioranza rimane nascosta sotto.


Suddividiamo questa metafora nelle sue due componenti principali:


Mente inconscia (sotto la superficie):

La parte sommersa dell'iceberg simboleggia la mente inconscia. Questo è il vasto “regno nascosto” in cui pensieri, sentimenti, ricordi e desideri risiedono al di fuori della nostra consapevolezza cosciente. Secondo Freud, la mente inconscia gioca un ruolo fondamentale nel modellare il nostro comportamento e le nostre esperienze, spesso influenzando i nostri pensieri e le nostre azioni coscienti in modi sottili e misteriosi. Contiene ricordi repressi, conflitti irrisolti e istinti primitivi, come quelli legati al sesso e all'aggressività.


Come sottolinea Freud:


“Passando ora a esporre gli accertamenti positivi della psicoanalisi, diciamo che in generale un atto psichico attraversa due fasi, fra le quali è interpolata una sorta di controllo (censura). Nella prima fase l'atto è inconscio e appartiene al sistema Inc; se dopo averlo controllato la censura lo respinge, gli è vietato di passare alla seconda fase; si chiama allora "rimosso", ed è costretto a restare inconscio. Se invece supera questo controllo, entra nella seconda fase e viene a far parte del secondo sistema, che abbiamo deciso di chiamare sistema C.” (Metapsicologia, pag.56)


Non è sufficiente che un contenuto superi la censura per divenire cosciente; esso diviene “potenzialmente cosciente”, facendo quindi parte, dal punto di vista topologico, del cosiddetto “preconscio”.


Mente cosciente (sopra la superficie):

La punta dell'iceberg rappresenta la mente cosciente. Questa è la parte della nostra psiche di cui siamo consapevoli e a cui possiamo facilmente accedere. Include i nostri pensieri, percezioni e sentimenti immediati. Quando prendi una decisione deliberata, risolvi un problema di matematica o ricordi la colazione di questa mattina, stai operando nel regno della mente cosciente. È la parte della nostra vita mentale che possiamo facilmente articolare e condividere con gli altri.


Questa metafora, come indica Freud:

“Per il momento la nostra topica psichica non ha niente da spartire con l'anatomia; non si riferisce a località anatomiche, bensì a regioni dell'apparato psichico, a prescindere dalle parti dell'organismo in cm dette regioni possano esser situate.” (Metapsicologia, pag.57-58)


Comprendere le dinamiche tra la mente conscia e quella inconscia è essenziale per comprendere la metafora dell'iceberg di Freud. La mente cosciente, essendo la punta visibile dell'iceberg, rappresenta solo una frazione dei nostri processi mentali. Sotto la superficie, l’inconscio esercita una profonda influenza sui nostri pensieri, emozioni e comportamenti.


Freud credeva che i pensieri e i desideri inconsci potessero emergere attraverso vari mezzi, come i sogni, i sintomi, i lapsus verbali (chiamati “lapsus freudiani”) e persino l'umorismo.

Questa osservazione ha aperto la strada a tecniche come la libera associazione e l'analisi dei sogni, per accedere ed esplorare le profondità dell'inconscio. Attraverso questi metodi, Freud ha cercato di portare alla luce ricordi repressi e conflitti irrisolti che potrebbero essere alla base del disagio psicologico e della nevrosi.


Per approfondire:

-Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogni;

-Sigmund Freud, Metapsicologia;

-Sigmund Freud, L’io e l’Es.


La metafora dell'iceberg di Freud ha avuto un impatto duraturo nel campo della psicoanalisi e continua ad essere oggetto di dibattito e reinterpretazione.


La psicoanalisi e la psicoterapia contemporanee attingono alle intuizioni di Freud per esplorare il ruolo della mente inconscia nel modellare la personalità, le relazioni e la salute mentale. Concetti come i meccanismi di difesa, il complesso di Edipo e l'Es, l'Io e il Super-Io sono tutti radicati nella metafora dell'iceberg di Freud.

Inoltre, la metafora ha trovato risonanza oltre la psicologia, influenzando la letteratura, l’arte e la cultura popolare. Scrittori, registi e artisti spesso attingono a temi freudiani per esplorare le profondità dell’esperienza umana e le motivazioni nascoste dietro le nostre azioni.


Ancora oggi la metafora dell'iceberg della mente di Sigmund Freud rimane un concetto accattivante e influente nel campo della psicoanalisi e oltre. Ci invita a esplorare l'intricata interazione tra i nostri pensieri consci e inconsci, facendo luce sulle motivazioni nascoste che guidano il comportamento umano.

Sebbene le idee di Freud si siano evolute e siano state criticate nel corso degli anni, la sua metafora continua a ispirare e provocare la contemplazione sulle enigmatiche profondità della psiche umana.













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