FREUD, NIETZSCHE E MARX: MAESTRI DEL SOSPETTO
- riccigianfranco199
- 6 gen
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Aggiornamento: 12 gen
Il filosofo francese Paul Ricœur ha esplorato il profondo rapporto tra senso, soggettività e filosofia. Nella sua indagine filosofica Ricœur individua nella “volontà di sospetto” e nella “volontà di ascolto” le due spinte fondamentali alla base dell’Ermeneutica, intesa come l’insieme delle modalità che l’uomo adotta per conoscere il mondo interno e la realtà esterna.
Per “volontà di sospetto”, Ricœur intende la necessità di superare la posizione di Cartesio, orientata alla costruzione di una scienza basata sul peso della mera evidenza e della coincidenza tra realtà e pensiero. Per Ricœur, la filosofia dell’Ottocento ha mostrato chiaramente la fallacia del “Cogito, ergo sum”.
Cartesio è stato quindi superato dalla “Scuola del sospetto”, basata su un inquietante fondamento: dietro alle grandi certezze della Società, della Scienza, dell’Economia e della Filosofia vi sarebbero delle forze che agiscono fuori dalla consapevolezza dell’uomo.
Ricœur individua tre “Maestri del sospetto”: si tratta del filosofia ed economista Karl Marx, del filosofo Friedrich Nieztsche e del padre della Psicoanalisi, Sigmund Freud.

Il loro merito, agli occhi di Paul Ricœur, è di aver individuato alcune di queste forze che animano le azioni umane, al di là della coscienza dei singoli. Secondo Ricœur:
“Il filosofo contemporaneo incontra Freud nello stesso campo di interessi di Nietzsche e Marx; tutti e tre stanno davanti a lui come i protagonisti del sospetto, i penetratori degli infingimenti. Nasce con loro un problema nuovo, quello della menzogna della coscienza e della coscienza come menzogna”
Karl Marx ha rivoluzionato la teoria economica e sociale del suo tempo, introducendo un’innovativa e rigorosa lettura delle dinamiche economiche e di potere nella rampante società capitalista: il superamento dell’economia medievale ha visto entrare in scena attori nuovi, con l’emergere della borghesia e del proletariato.

La lotta tra “capitale” e “proletari” per il controllo e la gestione dei “mezzi di produzione” diviene la radice di una rivoluzionaria visione del mondo, destinata a cambiare radicalmente il mondo di analizzare le dinamiche politiche ed economiche.
Friedrich Nieztsche vede nella “volontà di potenza” la radice più autentica della spinta vitale umana: la sua piena espressione nello “spirito dionisiaco” si tradurrebbe nelle forme più vivaci e potenti di creatività artistica, in un orizzonte di piena espressione e vitalismo.
La sua corruzione e imbrigliamento nelle logiche formali dello “spirito apollineo” si tradurrebbe invece in una progressiva distanza dallo spirito più autentico dell’uomo.

Infine, Sigmund Freud avrebbe aperto la strada all’indagine dell’inconscio, scoprendo come dietro alle azioni e ai pensieri sia possibile individuare una fitta trama di conflitti, complessi ed elementi inconsci in perenne dialettica tra loro. La psicoanalisi, nata come tecnica di cura della nevrosi, diviene rapidamente un potente mezzo di analisi della società, dell’arte, della letteratura e di ogni forma di espressione umana.

In conclusione, questi tre pensatori hanno radicalmente inciso nel pensiero e nella cultura del nostro tempo, dando vita a veri e propri “sistemi” di pensiero, capaci di dare un nuovo “senso” alla vita umana. Grazie a questi tre pensatori, tramonta per sempre l’idea di una “verità oggettiva”, sulla quale fondare una qualsiasi forma di “certezza”. Al suo posto, sorge il “sospetto”: la necessità do indagare le ragioni profonde e nascoste dietro ad ogni costruzione della realtà.
Per approfondire:
-Ricœur – Il conflitto delle interpretazioni;
-Ricœur – Dell’interpretazione. Saggio su Freud;
-Jean Grondin – Leggere Paul Ricœur.
È interessante notare come questi tre grandi sistemi di pensiero (la teoria economica di Marx, la filosofia di Nietzsche, la psicoanalisi di Freud) abbiano tutti e tre una radice nel pensiero di Wilhelm Friedrich Hegel, il “padre” del pensiero moderno occidentale.

Marx propone nella dialettica tra Capitale e lavoratore una riformulazione della dialettica “servo – padrone”: la storia, per Marx, ha una struttura finalistica, secondo la quale il proletariato è destinato a superare le strutturali contraddizioni del Capitalismo e a realizzare una società nuova, nella quale la lotta di classe si concluderà con il superamento delle divisioni economiche e sociali.
Nietzsche propone un superamento della categoria di dialettica, annunciando l’avvento di un “uomo nuovo”, capace di recuperare il perduto spirito dionisiaco dell’Antica Grecia. L’“Oltreuomo” supererà la decadenza dell’uomo moderno, elevandosi al di là dei limiti della coscienza cristiana.
Infine la psicoanalisi, in particolare nella lettura che ne fa Jacques Lacan, fa propria la dialettica hegeliana, cogliendo nelle figure del “servo” e del “padrone” diverse sfumature del desiderio e della figura dell’ossessivo.
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