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EPCUS 2024

Diario di un’avventura psicoanalitica.


Partecipare all’EPCUS 2024 è stato come “tornare a casa”: la sede della EPF, Federazione Psicoanalitica Europea, in Rue Gérard a Bruxelles, è da anni sede dell’evento dedicato agli studenti universitari e a tutti coloro che sono interessati alla Psicoanalisi.



Questo evento, chiamato EPCUS, European Psychoanalytic Conference for University Students, ha luogo il primo weekend di ottobre di ogni anno.


Ogni anno viene individuato un diverso tema, centrale nella teoria e nella pratica clinica della Psicoanalisi: il sogno, il corpo, i confini, presenza/assenza…

L’edizione del 2024 di EPCUS è dedicata al tema, quanto mai attuale, della guerra: “Why war?”.


Nel 1932, in un mondo in rapida trasformazione e sempre più vicino alla Seconda Guerra Mondiale, Sigmund Freud ed Albert Einstein intrattengono un carteggio pubblico, dal titolo: “Why war?” (Warum Krieg?)


In questo dialogo Einstein e Freud indagano, ciascuno dal proprio vertice di osservazione, le ragioni profonde dei conflitti, la natura dell’aggressività e della spirale distruttiva che anima la civiltà umana.


Einstein si chiede: “c’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?”


Se Freud appare pessimista circa la possibilità di un futuro senza guerre e aggressioni proprio per l’impossibilità di estirpare questa pulsione distruttiva, appare davvero singolare una domanda che il Padre della Psicoanalisi rivolge al grande fisico premio Nobel:

“Perché ci indigniamo tanto contro la guerra, Lei e io e tanti altri, perché non la prendiamo come una delle molte penose calamità della vita?”

Freud sostiene che il rifiuto della guerra altro non sia il rifiuto di un ritorno ad un’umanità prima della civiltà, sulla quale dominava solo la violenza.


Il geniale scienziato tedesco appare preoccupato per il futuro; afferma Einstein: «Io non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma posso dirvi che cosa useranno nella quarta: pietre!»


Dal punto di vista psicoanalitico, Freud sottolinea la centralità di Thanatos, il principio sotteso alla “Pulsione di morte”: per Freud, come teorizzato in “Al di là del principio del piacere”, è necessario cogliere come soddisfazione e piacere siano dimensioni distinte.


Se l’apparato psichico cerca la scarica e la soddisfazione delle pulsioni, non sempre questa può essere raggiunta in modo pacifico oppure tradursi in un’esperienza piacevole. Esistono forme di soddisfazione, osserva Freud, che causano la fine della vita, il suo dissipamento mortifero.


Nel corso dei lavori a Bruxelles, durante EPCUS, il tema della guerra è stato ripreso sotto molteplici punti di vista e di ricerca: dal punto di vista della teoria kleiniana e della psicoanalisi contemporanea; dal punto di vista esperienziale; dal punto di vista sociologico e filosofico; sull’impatto che la guerra ha avuto storicamente sugli psicoanalisti.


Ad esempio, è celebre una lettera che Freud scrisse a Karl Abraham nel luglio del 1914, pochi mesi prima dello scoppio della Prima guerra mondiale: “per la prima volta mi sento austriaco, forse questo impero ha un futuro”; in una successiva epistola diretta a Ferenczi, Freud scrisse: “Tutta la mia libido si riversa sugli austro-ungarici.”.


Come possiamo spiegarci questa “passione” freudiana per la guerra? Solo pochi mesi dopo, davanti agli orrori del conflitto, Freud cambierà radicalmente parere, ponendo le basi per opere come “Lutto e Melanconia” (1915).


Tra gli aspetti evidenziati nel corso della conferenza, abbiamo il drammatico effetto della “deumanizzazione” rivolta agli avversari, politici e militari.


Deumanizzare significa negare aspetti emotivi, psicologici e relazionali dell’Altro, rendendo così possibile evitare il senso di colpa per l’aggressività espressa verso una persona a noi simile. L’altro, trasformato in un nemico mortale, una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza, deve quindi essere eliminato, per permetterci di vivere.


Le numerose testimonianza di psicoanalisti israeliani (e non) coinvolti sui fronti di guerra in questi anni ci hanno mostrato la complessità dell’esperienza psichica e fisica della guerra: se da una parte il “contagio” della passione freudiana per la guerra è sempre dietro l’angolo, dall’altra gli eventi traumatici del conflitto determinerebbero una sorta di “collasso” della capacità stessa di pensare e di elaborare simbolicamente gli eventi.


Il racconto diretto di chi ha subito in prima persona l’effetto devastante della guerra sulla propria pelle e su quella dei propri cari ha donato all’evento la dimensione di una vera e propria condivisione emotiva, andando al di là del mero lavoro di ricerca o di approfondimento teorico.


Esempi tratti dalla clinica dell’infanzia e da analisi di adulti mostrano con chiarezza la dimensione “impossibile” da toccare del conflitto, tale da determinare una vera e propria incapacità di pensare, di sentire, di parlare.


Il silenzio appare come una forma di difesa radicale dal contatto, anche solo mediato dalla parola, con il trauma della violenza e della morte.


Da più parti è emerso l’interrogativo: “perché la pace?” “Why peace?”. Come costruire la pace? La teoria psicoanalitica mostra come l’aggressività sia uno degli elementi centrali del funzionamento della psiche. La ricerca della soddisfazione della pulsione spinge l’uomo a vedere in ogni ostacolo alla propria meta un pericolo, un pericolo competitor.


Pace e fratellanza appaiono obiettivi possibili solo laddove l’emergenza e la violenza lasciano spazio al dialogo e all’incontro pacifico.


Questa edizione di EPCUS ha visto la partecipazione di Jan Abram, Presidente dell’EPF e tra le più note studiose dell’opera di Winnicott.


EPCUS non prevede solamente lezioni frontali; tra i diversi speech sono previsti momenti di dialogo e confronto tra Psicoanalisti e partecipanti. I dibattiti avvengono in piccoli gruppi, favorendo il confronto in un clima piacevole e disteso.


EPCUS è un evento di assoluto interesse e rilievo, per chi conosce il mondo della Psicoanalisi e per chi desidera invece avvicinarsi ad esso.


Foto di gruppo dei partecipanti in presenza dell'ultima edizione di EPCUS


Trovate tutte le informazioni su EPCUS a questo indirizzo: https://www.epf-fep.eu/en/event/epcus-2

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